Tutto è iniziato nella seconda metà del Settecento con la rivoluzione industriale. Dal 1850 abbiamo misurazioni precise e da allora la temperatura media della Terra è andata sempre crescendo, con un aumento medio di 0.07°C per decennio e di circa 1°C nell’ultimo secolo. Ce ne siamo accorti soprattutto ultimamente, perché i 5 anni più caldi – dal 1850 in poi – sono venuti tutti dopo il 2015.
L’Italia si sta scaldando a una velocità doppia rispetto a quella media del pianeta, come tutta l’area mediterranea. L’inverno 2020 è stato il più caldo degli ultimi trent’anni e uno dei più caldi in assoluto, con il 34% di precipitazioni in meno rispetto alla media del periodo.
Possiamo dire che le principali cause del riscaldamento globale sono l’uso di combustibili fossili, la crescita del consumo di carne, l’agricoltura industriale e convenzionale e la deforestazione. Il tutto esasperato dall’incremento demografico.
Ma la situazione è questa anche perché abbiamo aggredito il pianeta in svariati modi, riducendo la sua resilienza. Abbattendo gli alberi e praticando un’agricoltura non ecosostenibile priviamo il suolo della sua capacità di mitigare il clima e favorire le precipitazioni.
Senza interventi seri, si prevede che entro la fine del secolo la temperatura aumenti di 3-5 °C rispetto all’era pre-industriale.
Il cambiamento climatico non è un problema per la Terra o per la natura, che si riorganizzeranno: è un problema per noi esseri umani, che abbiamo una capacità di adattamento limitata. Sulla stabilità climatica è nata e si è sviluppata la nostra stessa civiltà.
Innanzi tutto bisogna ridurre l’uso dei combustibili fossili che generano molto calore. Purtroppo India, Russia, Cina e Brasile ne sono i maggiori consumatori, per loro limitarne l’uso significa rallentare la crescita economica e non sono intenzionate a farlo. Al congresso G20 tenutosi in Italia (in novembre 2021) hanno detto che inizieranno a pensarci intorno al 2060-2070. Bisogna quindi che le nazioni più progredite, fra cui l’Italia, inizino a pensarci subito.
La soluzione passa anche attraverso un programma che riduca il consumo di carne, introducendo una tassa ecologica sulle carni in generale. E favorendo l’agricoltura sostenibile (con incentivi e sussidi da parte dello Stato) e il rinverdimento della nazione con un programma di incremento degli alberi (pagati “anche” con i soldi provenienti dalla tassa sulle carni). Sono soprattutto gli alberi che favoriscono la rigenerazione e la difesa contro il surriscaldamento.
Pertanto a livello di politica estera bisogna insistere per un rinverdimento e una riforestazione dell’intero pianeta, anche strappando spazio all’attuale desertificazione. Occorre far fiorire (piantare alberi) anche i deserti (o parte di essi). Ed il progetto è meno folle di quanto si pensi.
Bisogna anche abbandonare i combustibili fossili per orientarsi verso energie migliori (non hanno senso le auto elettriche se poi l’elettricità è prodotta con combustibili fossili).
La soluzione non è certo spruzzare particelle di alluminio nell’atmosfera con le scie chimiche, come vogliono fare. E’ assolutamente pazzesco e anti ecologico, con potenziali grossi danni. Il pianeta terra non è fatto per avere il 2% dell’atmosfera fatto da microparticelle d’allumino che finirai col respirare.
L’ITALIA VA A ROTOLI E SEI DELUSO DAL GOVERNO?
Draghi non governa per il bene dell’Italia, persegue altri interessi. Complici i partiti che lo sostengono (per amore di poltrona). Insieme possiamo fare il Grande Reset delle merde politiche. Dai una chance a Cuori Ribelli: insieme possiamo rifare l’Italia ma dobbiamo essere in tanti. Facebook censura e blocca ma sul nostro canale telegram la “vera” informazione scorre “libera”.
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