ROBERTO SPERANZA È UN’ASSASSINO?

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Articolo di Enrico Levantino

Quando i malvagi tramano, i buoni devono allearsi; altrimenti cadranno, uno ad uno, un impietoso sacrificio in una spregevole battaglia

(Edmund Burke)

Roberto Speranza è il Ministro della Salute che ha ostacolato al massimo le cure domiciliari e imposto il protocollo “tachipirina e vigile attesa”. Qualcosa che nessun’altra nazione ha fatto.
Come conseguenza molte persone sono finite nelle terapie intensive troppo tardi e sono morte.
Si può ritenere Roberto Speranza come l’assassino di queste persone?
Vediamo cosa dicono in merito alcuni siti.

SEMBRA CHE LA TACHIPIRINA (PARACETAMOLO) NUOCCIA A CHI HA IL COVID

BURLO, Regione Friuli Venezia Giulia:
Ciò che emerso, con nostro grande stupore, è che il paracetamolo (tachipirina) viene sconsigliato nel trattamento sintomatico del COVID-19, sulla base di una lettera rivolta all’editore della rivista scientifica Journal of Medical Virology lo scorso giugno. In tale lettera, gli autori riportano come il paracetamolo riduca le “scorte” di glutatione, una sostanza naturale che agisce come antiossidante, potendo così peggiorare l’infezione da COVID-19.
https://www.burlo.trieste.it/content/2021-14-dicembre-paracetamolo-covid-19-facciamo-chiarezza

Qui Finanza
Un gruppo di scienziati dell’Università di Pavia e dell’Università di Verona ha pubblicato uno studio che sta mettendo in discussione le terapie domiciliari per il Covid, che prevedono l’uso di un farmaco in presenza di febbre nei casi di malattia in forma lieve. Tuttavia il suo principio attivo potrebbe peggiorare le condizioni del paziente nelle fasi iniziali dell’infezione.
Si tratta del paracetamolo, conosciuto anche con il nome commerciale di Tachipirina, antipiretico presente nelle case di tutti gli italiani e consigliato dal Ministero della Salute per curare i sintomi parainfluenzali del Sars-Cov-2.
Covid, nuovo studio sul paracetamolo: perché può essere pericoloso.
In particolare negli anziani assumere paracetamolo aumenta il consumo di glutatione (GSH) da parte dell’organismo, compromettendone la risposta antiossidante e antinfiammatoria.
La lettera degli scienziati pubblicata sul Journal of Medical Virology sottolinea la necessità di cambiare i protocolli perché, analizzando i dati, risulterebbe un maggiore rischio di ricovero per i pazienti positivi più anziani e con altre patologie trattati con il paracetamolo.
Chi è stato curato in casa con questo farmaco, infatti, sarebbe stato ospedalizzato con più frequenza, rispetto alla popolazione di controllo, per difficoltà respiratorie dovute a polmoniti interstiziali.
https://quifinanza.it/info-utili/video/covid-paracetamolo-tachipirina-cure-domiciliari/538938/

Rete Sostenibilità e Salute
Paracetamolo (tachipirina) e FANS (es. ibuprofene) riducono la febbre, i FANS anche l’infiammazione, e possono aiutare la moltiplicazione dei virus e favorire il loro arrivo nei polmoni superando le difese innate delle vie respiratorie superiori. Il paracetamolo consuma anche le nostre difese antiossidanti
Ci sono prove preliminari che paracetamolo e alcuni FANS peggiorano le infezioni respiratorie e aumentano la contagiosità. Senza una ricerca valida che ne dimostri l’utilità nella Covid-19, non andrebbero usati (almeno nella 1a fase).
https://www.sostenibilitaesalute.org/paracetamolo-e-fans-nella-1a-fase-di-una-covid-19-perche-no/

Studio Catadi, il diritto quotidiano
ADDIO ALLA “FOLLIA SANITARIA” DELLA TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA
Tachipirina e vigile attesa viene bocciato dai giudici del Tar Lazio (con la sentenza n. 419/2022 sotto allegata) secondo i quali, non solo è in contrasto con l’agire in “scienza e coscienza” di ogni medico ma ha “impedito” di fatto l’utilizzo di terapie idonee ed efficaci per contrastare il Covid-19. Con le conseguenze che, purtroppo, sono altrettanto note a chiunque.
Grimaldi: La sentenza pone fine alla follia sanitaria della vigile attesa.
“Il Governo, andando a vincolare i medici, ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci, paralizzando la sanità territoriale, e portato al collasso il sistema ospedaliero, con tutte le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie conoscono purtroppo bene” ha dichiarato a StudioCataldi.it  l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato Cure Domiciliari Covid-19 e autore del ricorso, insieme all’avvocato Valentina Piraino.
“La prescrizione dell’AIFA, come mutuata dal Ministero della Salute, contrasta, pertanto, con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professione, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia Covid-19 come avviene per ogni attività terapeutica”.
Per cui, il contenuto della nota ministeriale, conclude il Tar Lazio, “imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale”.
https://www.studiocataldi.it/articoli/43667-addio-alla-follia-sanitaria-della-tachipirina-e-vigile-attesa.asp

Strettoweb.com
COVID, IL CONSIGLIO DI STATO “SALVA” SPERANZA: SOSPESA LA SENTENZA SU TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA
Il Consiglio di Stato, ha sospeso la sentenza del Tar che sabato aveva annullato la circolare sul protocollo di tachipirina e vigile attesa. Nel decreto depositato nella giornata odierna si specifica che la circolare ministeriale “contiene ‘raccomandazioni’ e non ‘prescrizioni’, cioè indica comportamenti, secondo la vasta letteratura scientifica allegata, che sembrano rappresentare le migliori pratiche, pur con l’ammissione della continua evoluzione in atto”. Quindi “non emerge alcun vincolo circa l’esercizio del diritto-dovere del Mmg (medico di medicina generale, ndr) – prosegue la nota – di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore. Il provvedimento “salva” Speranza, fortemente criticato per essere rimasto immobilizzato, in questi mesi, ad un protocollo vecchio di quasi due anni.
NON CREDIAMO ALLA BUONA FEDE DEL MINISTRO SPERANZA
È impossibile che il Ministro della Sanità Roberto Speranza non sapesse che la tachipirina influenza negativamente gli affetti da covid. E’ impossibile che non sapesse che come conseguenza della sua direttiva molte persone sono finite in terapia intensiva e sono morti. E inoltre è ingiustificabile la sua avversione contro le cure domiciliari precoci. Non solo non le ha favorite ma le ha  osteggiate.
Perché ?
Dovete sapere che Roberto Speranza non è proprio un “good fellow” (bravo ragazzo). Per sapere in cosa è coinvolto, dove ha le mani in pasta, dovete conoscere la spregevole Fabian Society, qualcosa che se non esistesse il mondo sarebbe un posto nettamente migliore.

MePiù.it
LA FABIAN SOCIETY
La Fabian Society venne fondata il 4 gennaio 1884 a Londra. Il loro obiettivo era quello di trasformare radicalmente la società. Il nome alla società fu dato in onore del generale romano Quinto Fabio Massimo Verrucoso, detto ‘il temporeggiatore’, famoso per la sua tattica di guerra fatta di strategie e logoramento del nemico, che lo portava a colpire in modo deciso solo nel momento in cui la situazione era ormai a suo vantaggio. Una tattica molto vicina al modus operandi fabiano, il cui obiettivo era ed è tuttora quello di far emergere i principi del socialismo democratico in modo graduale e riformista all’interno delle istituzioni.
Lo stemma iniziale rappresentava un lupo travestito da pecora, simbolo di una chiara metodologia di infiltrazione ideologica nei luoghi di potere. Immagine successivamente abbandonata per la sua accezione estremamente negativa. In molti infatti negli anni hanno captato in tale immagine un riferimento biblico proveniente dal Nuovo Testamento e da un sermone, in cui Gesù avverte che i falsi profeti vengono vestiti da pecore, ma in realtà sono lupi famelici.

Nel 1887, la Fabian Society pubblicò un programma, conosciuto come “The Basis“, in cui venivano esposti a 360 gradi i principi di riorganizzazione della società mediante l’eliminazione della terra e della proprietà privata e l’acquisizione di essi nella comunità per il beneficio generale. Il tutto senza il benchè minimo atto eversivo, ma agendo sempre tramite le istituzioni.
Uno dei più grandi successi dei primi fabiani fu sicuramente la fondazione della London School of Economics (LSE) nel 1894. Si sviluppò rapidamente attraverso sovvenzioni private e donazioni (fra cui Rothshild).
Tra i personaggi di spicco associati alla LSE, ritroviamo: l’ex Primo ministro italiano Romano Prodi, l’ex Direttore dell’Ufficio finanziario del Fondo monetario internazionale Carlo Cottarelli, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Il presidente della Repubblica di Cina Tsai Ing-wen, il filantropo e miliardario americano George Soros allievo del filosofo fabiano Karl Popper.
Il socialismo fabiano però non poteva assolutamente essere definito ‘democratico’, tanto che proponeva un modello di società amministrata professionalmente. Credeva che i partiti politici sarebbero scomparsi e che i politici sarebbero stati sostituiti da “esperti” altamente qualificati e da burocrati civili della classe media stipendiati, i quali si sarebbero occupati del benessere generale delle masse, considerate “ignoranti” e “passive”.
Non è tutto, perché risulta che al centro della visione fabiana ci sia stata anche l’eugenetica e la sua promozione come scienza di purificazione razziale e controllo della popolazione. Nei primi anni del 1900 alcuni membri di spicco della Società, tra cui i coniugi Webb, Shaw e Wells, sostennero l’ideale di una società socialista scientificamente pianificata e un approccio eugenetico alla politica sociale.
Queste alcune delle parole proferite da Shaw durante una conferenza:
“Non so mai come rendere la mia opinione chiara, perché io rigetto ogni tipo di punizione, non voglio punire nessuno, ma c’è un numero straordinario di persone che voglio uccidere. Non in maniera crudele o per una vendetta personale. Dovrebbe essere evidente a tutti voi, ne conoscerete personalmente una dozzina almeno di queste persone che non hanno uno scopo in questo mondo, che creano più problemi che valore, e quindi io credo che sarebbe una cosa buona far presentare tutti davanti ad una commissione eletta regolarmente (…) ogni cinque anni o ogni sette anni, metterlo semplicemente lì davanti e chiedergli: Signore o Signora, ora potrebbe essere così gentile da poter giustificare la sua esistenza? Se non puoi giustificare la tua esistenza, se stai dando peso alla società civile, se non produci quanto consumi, allora chiaramente non possiamo usare la grande organizzazione della nostra società per mantenerti in vita, perché la tua vita non porta beneficio a noi, e non può essere di grande uso neanche a te”.
Come già detto, tra i fabiani sostenitori della teoria eugenetica troviamo anche Herbert George Wells, autore di diversi romanzi come ‘La macchina del tempo’. Ebbene, Wells nel 1940 pubblicò un’opera fantascientifica, più precisamente ‘distopica’, dal titolo ‘The New World Order’ (Il Nuovo Ordine Mondiale), in cui si fa riferimento ad un governo mondiale socialista e cosmopolita fondato per risolvere i problemi sociali moderni. All’interno dell’opera, Wells, diede enorme risalto al potenziale della scienza e al cambiamento tecnologico, visti entrambi come evoluzione e strumenti per la nuova forma di governance globale.
Le critiche più forti nei suoi confronti arrivarono proprio da un altro esponente dei fabiani, George Orwell. Quest’ultimo, socialista puro e ‘fabiano critico’, lanciò un occhio molto più scettico sulla scienza, mettendo in guardia sui suoi limiti come guida per le vicende umane. Infatti, secondo Orwell, i modi di pensare prevalentemente scientifici hanno sempre portato all’inganno e alla manipolazione degli individui.
Non è un caso che nel 1949 Orwell diede vita alla sua principale opera: ‘1984’. Il romanzo distopico pone al centro della storia una società piegata ad un totalitarismo, ispirato a quello sovietico e a quello della Germania nazista. Nella storia vige un regime promosso dal partito unico con a capo il ‘Grande Fratello’, entità misteriosa. Il Grande Fratello possiede un controllo tecnologico h24 sulla società, attraverso i suoi occhi che sono dei teleschermi, televisori forniti di telecamera, installati per legge in ogni abitazione, e tramite la psicopolizia, creata per reprimere ogni pensiero divergente. Secondo molti, l’opera non fu altro che una denuncia o un allarme nei confronti dello stesso fabianesimo, in quanto lo stesso titolo  riporta le ultime due cifre uguali a quelle dell’anno di nascita della Fabian Society. Dunque l’arco temporale che va dal 1884 al 1984 sarebbe un centenario esatto, utile probabilmente per dar forma a quella visione ideologica unica globale tanto mirata da personaggi come Wells.
https://mepiu.it/il-progetto-eugenetico-della-fabian-society-documentario-dinchiesta-parte-1/ 

MePiù.it
LA MOSTRUOSA INFLUENZA DELLA FABIAN SOCIETY IN ITALIA
Adesso però è arrivato il momento di attualizzare, di scoprire qual è stato il ruolo della Fabian nella gestione dell’emergenza Covid e più in generale in tutto lo scenario attuale. Per farlo bisogna partire da un big della sinistra: Massimo D’Alema, ex Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana ed ex Ministro degli affari esteri del Governo Prodi.
Inizialmente anche lui fautore della Terza Via e dagli anni 90’ molto legato al fabiano dichiarato Tony Blair (colui che nel 2006 inaugurò il restauro della Fabian Window presso la LSE), D’Alema è stato sempre centrale nel mondo della sinistra social-democratica.
Nonostante ormai fuori dal Parlamento e soprattutto fuori dalla grande casa della sinistra del PD, D’Alema rappresenta ancora un punto di riferimento per una certa area politica. Questo è possibile grazie ai rapporti internazionali cuciti nel tempo, poiché ad oggi è il Presidente di ‘Italianieuropei’, una fondazione di cultura politica di area riformista, di cui fa parte anche l’attuale Ministro della salute, Roberto Speranza.
Ma non è finita qui, perché  è stato anche presidente, dal 2009 al 2017, del massimo pensatoio del progressismo europeo: la FEPS (Foundation for European Progressive Studies). Una fondazione affiliata al PSE, quindi all’area dei socialisti europei, e finanziata dal Parlamento europeo (addirittura si parla di una cifra di 4,5 milioni di euro l’anno).
Tra la fondazione in questione e la Fabian Society ci sono buoni rapporti. D’Alema, nel 2016, in qualità di leader della FEPS è intervenuto alla Summer Conference della Fabian Society, sul tema “Britain’s Future, Labour’s Future”, “Il futuro della Gran Bretagna e del Partito laburista”. Al centro del dibattito l’allora referendum sull’uscita dall’Europa. Come abbiamo già visto, l’attuale Ministro Speranza è sempre stato vicino a Massimo d’Alema. Oltre ad essere membro della sua fondazione ‘italinieuropei’, con l’ex Premier condivide anche lo stesso partito, ‘Articolo1’.

Da un’inchiesta portata avanti dal giornalista e scrittore Davide Rossi nel suo libro ‘La Fabian Society e la pandemia’ emergono collegamenti molto interessanti sul Ministro. Attraverso un’analisi condotta da Rossi sul curriculum di Speranza, apprendiamo che quest’ultimo nel 2005 ha frequentato la Summer London School.
A conferma di ciò, in un post facebook del 2015 tutt’oggi reperibile, il Ministro Speranza racconta infatti la sua esperienza di studio in Inghilterra: “il mio quarto giorno a Londra. Sto seguendo un corso intensivo di International economics alla London School of Economics, la scuola di economia diretta da Antony Giddens”. Speranza nel testo passa poi a parlare del discorso in diretta di Tony Blair, che ascoltò direttamente dalla LSE: “L’impatto è molto forte. Io, guerra in Iraq a parte, ho sempre avuto un debole per Blair. E molto strana e difficile da descrivere la sensazione di sentirlo parlare, in un giorno così difficile, dentro la Lse”. Nei vari passaggi successivi, continua a mostrare forte ammirazione per Blair. Questo dimostra ulteriormente una forte vicinanza di Speranza a quel preciso mondo politico.
La domanda che sorge spontanea è come fa un personaggio come Speranza, privo di particolari carismi e di preparazione in campo medico, a ricoprire la carica più importante in questo contesto. Una risposta a tale quesito non si trova neanche nel partito di appartenenza, poichè ‘Articolo 1’ è una sigla completamente ininfluente sullo scenario politico attuale, che non possiede la minima rilevanza in alcun sondaggio.
Improvvisamente, con la fine del Governo M5s-Lega, concluso con delle dimissioni a dir poco misteriose di Matteo Salvini, nasce il Governo Conte 2 formato dal M5s, il Pd ed altri gruppi minoritari di sinistra come lo stesso ‘Articolo 1’. Alla Grillo succede Speranza.
La gestione della vicenda Covid da parte del Ministero della salute a guida Speranza è stata oggetto di attacchi da ogni fronte. Questo perchè, come chiarito da diverse inchieste, ha tentato in tutti i modi di non far accedere ai medicinali disponibili per curare a casa questa infezione. Persino il semplice cortisone non è previsto dal protocollo delle cure domiciliari. Solo tachipirina e vigile attesa. Tutto ciò ha causato diverse morti di persone anziane, panico e intasamento degli ospedali. Il tutto, sembrerebbe, allo scopo di creare focali per poter gridare all’emergenza sanitaria. Da qui deriva tutta la politica chiusurista che vede nei lockdown l’unica fonte di salvezza.
Con la fine del Conte 2 e la nascita del Governo unitario a guida Draghi, Speranza, nonostante tutto, viene riconfermato per lo stesso ruolo.
A primo impatto sembrerebbe che qualcuno abbia tutto l’interesse a far perdurare un discorso emergenziale in eterno, ma la conferma arriva proprio quando si ascoltano le parole profetiche del Premier Draghi: “ […] è necessario per prevenire epidemie, nuove pandemie. Soprattutto in generale per assicurarci una preparazione ai prossimi, purtroppo, inevitabili danni sanitari”. Non da meno quelle del Ministro Speranza rivolte alla pandemia e al vantaggio che la sua area politica potrebbe trarne: “dopo tanti anni controvento per la sinistra ci sia una nuova possibilità di ricostruire un’egemonia culturale su basi nuove”.
Basi nuove che prevederebbero un nuovo ordine, una riplasmazione della società, cominciata ufficialmente con il Green Pass, di cui l’Italia e il suo Governo sono stati promotori insieme alla Francia. Nello scorso servizio abbiamo parlato dei principi cardini della Fabian Society, uno su tutti l’abolizione della proprietà privata, elemento che ritroviamo nel modus operandi politico attuale. Innanzitutto, ciò che si può notare a primo impatto è un forte attacco al ceto medio. La piccola-media impresa è la più penalizzata da queste misure di restrizione, che sembrano invece favorire i colossi delle multinazionali.
Addirittura dal primo numero del 2021 di ‘The Economist’, il settimanale degli Agnelli e dei Rotschild, si possono leggere queste parole: “La proprietà della casa è il più grande errore di politica economica dell’Occidente. È un’ossessione che mina la crescita, l’equità e la fede pubblica nel capitalismo”. Infine: “È urgentemente necessaria una nuova architettura”.
Quanto espresso da ‘The Economist’ è esattamente il programma del Forum di Davos, che prevede la soppressione della proprietà degli alloggi e la loro confisca.
Al di là di come la si pensi, non si può negare che i principi fondanti della Fabian abbiano preso ormai il controllo di buona parte dell’occidente, a partire dall’Italia, che in tale situazione riveste sicuramente un ruolo di apri fila per le altre Nazioni.
https://mepiu.it/la-mostruosa-influenza-della-fabian-society-sull-italia/ 

Nuovo Giornale Nazionale
ITALIA CAVIA PER UNA SINISTRA FUNZIONALE AL GRANDE RESET
Il ministro della Salute Roberto Speranza nel suo libro, subito ritirato dalle librerie, ha affermato che c’è “bisogno di una tutela sovraordinata dei diritti fondamentali, che solo le istituzioni pubbliche possono garantire” e che “le persone hanno capito. E questa consapevolezza ha dissodato per la sinistra un terreno politico molto fertile”. E poi: “Credo che dopo tanti anni controvento, ci sia davvero una nuova possibilità di ricostruire un’egemonia culturale su basi nuove”. Da qui l’idea che, come dice sempre Speranza, la pandemia sia “un’opportunità unica per radicare una nuova idea della sinistra”.
Queste affermazioni, che hanno sollevato un mare di critiche, sono la dichiarazione di un progetto, la cui attuazione poteva essere facilitata dalla pandemia, di fare dell’Italia la cavia del Grande Reset teorizzato a Davos.
Ed è probabilmente questo il motivo del frettoloso ritiro del libro dagli scaffali delle librerie, perché ad esperimento in corso non era il caso di far capire dove si voleva andare a parare.
Ora il progetto è sempre più chiaro.
Nuovo Giornale Nazionale – ITALIA CAVIA PER UNA SINISTRA FUNZIONALE AL GRANDE RESET

CONCLUSIONE:
Roberto Speranza è un assassino?
Qui sopra avete letto in merito alle controindicazioni della tachipirina, del disastro causato dal protocollo tachipirina e vigile attesa. Dall’osteggiare le terapie domiciliarie e soprattutto abbiamo visto che Roberto Speranza non è un “puro” ma è associabile ai terribili “fabiani”, un’organizzazione che vuole stritolare il popolo, le sue proprietà, libertà e il suo diritto stesso alla vita.
Come “Cuori Ribelli” esprimiamo un “opinione” di forte condanna nei confronti di Roberto Speranza.
Speriamo un giorno di vederlo a banco degli imputati per un processo di strage o genocidio.
Che Dio lo fulmini. Che il Karma gliela faccia pagare.

QUANTO GUADAGNA ROBERTO SPERANZA?
Per quanto riguarda invece la situazione patrimoniale, nella dichiarazione dei redditi 2019 che si riferisce al 2018 come periodo di imposta, il ministro ha dichiarato un reddito complessivo pari a 98.902 euro.
Quanto guadagna Roberto Speranza? Stipendio e biografia del ministro della Salute (money.it)
Italiani siete contenti che Roberto Speranza guadagni questi soldi per nuocere all’Italia e agli italiani?
Se non lo sei, è tempo di divenire un “Cuore Ribelle”.  Roberto Speranza sta compiendo questo scempio perché i partiti (anzi: il partitone unico) glielo consente. Criticano ma poi lo sostengono. I partiti hanno tradito !
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